Investimenti e risparmi, da un’indagine tutti i dubbi e le paure degli italiani
Il dato interessante dell’indagine è rappresentato dal motivo per cui gli italiani risparmiano visto che in testa non c’è il bisogno di mettere da parte i soldi per le spese quotidiane, ma quello di garantirsi uno stile di vita dignitoso a fine ciclo lavorativo
Quando si tratta di risparmiare è sempre bene farlo prima visto che gli imprevisti della vita quotidiana spesso sono dietro l’angolo. E non a caso quasi la metà degli italiani ritiene di aver iniziato a risparmiare troppo tardi. Questo è quanto è emerso, tra l’altro, da un’indagine che Gfk Eurisko ha condotto per conto della M&G Investments. E per quel che riguarda gli investimenti, la maggioranza degli italiani continua ad essere molto prudente con il 65% che dichiara di mantenere in prevalenza i propri capitali sul conto in banca. Il dato interessante dell’indagine è rappresentato dal motivo per cui gli italiani risparmiano visto che in testa non c’è il bisogno di mettere da parte i soldi per le spese quotidiane, ma quello di garantirsi uno stile di vita dignitoso a fine ciclo lavorativo. In altre parole, la paura reale degli italiani è rappresentata non solo dal rischio di andare in pensione sempre più tardi, ma anche di percepire dallo Stato una pensione insufficiente per poter vivere dignitosamente. Ecco perché, come sopra indicato, molti italiani che hanno iniziato a risparmiare pensano di averlo fatto troppo tardi, così come ad emergere è una quasi totale avversione al rischio.
L’83% degli italiani, infatti, dichiara che nell’investire punta al capitale garantito ed al basso rischio anche se tutto ciò porta ad ottenere dei rendimenti bassi o bassissimi. Nello stesso tempo, pur tuttavia, gli italiani quando investono non sempre seguono la regola aurea della diversificazione. Dall’indagine Gfk Eurisko per M&G Investments è infatti emerso che il 58% delle persone interpellate afferma di investire in larga parte in singole azioni e/o in emissioni di altro tipo come quelle obbligazionarie.
C’è molta strada da fare, inoltre, non solo sulla diversificazione degli investimenti, ma anche sulla ripartizione geografica visto che il 69% del campione interpellato dichiara di essere esposto solo su asset italiani. In altre parole, un po’ il fai da te, ed un po’ la scarsa educazione finanziaria portano molti italiani a costruire il proprio portafoglio di investimenti in maniera non corretta in termini di diversificazione e di contenimento dei rischi di mercato.