L’Italicum incassa la prima fiducia: 352 sì, 207 no. Nel Pd 38 “ribelli”
Nella giornata del 29 aprile si è votata alla Camera dei Deputati la prima di tre fiducie programmate in materia dell’Italicum. La riforma elettorale tiene banco da un po’ di tempo ormai e la commissione delle riforme con a capo il ministro Maria Elena Boschi, ha pensato in accordo con il premier Matteo Renzi, di metterla sulla fiducia. Il primo sì è arrivato con 352 voti favorevoli contro 207 voti contrari e un solo astenuto. Passa così l’articolo 1 della nuova legge elettorale. Ma è all’interno del Partito Democratico il vero problema dove 38 parlamentari si sono “ribellati” alla fiducia. Tra di loro anche l’ex segretario Pd, Pier Luigi Bersani, che continua a dirsi in disaccordo con il presidente del Consiglio: “Io non esco dal Pd, bisogna tornare al Pd. Il gesto improprio di mettere la fiducia lo ha fatto Renzi, non io. E’ lui che ha fatto lo strappo”. Mentre il premier attraverso il suo profilo Twitter ringrazia i deputati che hanno votato la prima fiducia. “La strada è ancora lunga ma questa è la volta buona”, scrive Renzi. Molto critico il Movimento 5 Stelle che con Alessandro Di Battista attacca anche la minoranza dem: “Non c’è dissidenza nel PD – spiega in Aula il deputato – non c’è nessuna minoranza. C’è chi parla di legge elettorale liberticida (e lo è) ma poi non ha neppure il coraggio di votare contro la fiducia qui oggi in aula. Il loro gesto più rivoluzionario? Uscire dall’aula, fuggire e belare in TV come pecore addomesticate. Li capisco, per loro la politica è tutto. E’ il loro lavoro e il partito è la loro azienda. Belano sì, ma solo per ottenere un seggio al prossimo turno”. Oggi in programma le altre due fiducie previste.
Grazie di cuore ai deputati che hanno votato la prima fiducia. La strada è ancora lunga ma questa è #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 29 Aprile 2015