Pubblicato il 4 Maggio 2015

Renzi contestato e fischiato a Bologna alla Festa dell’Unità

Renzi contestato e fischiato a Bologna alla Festa dell'Unità

Tensioni a Bologna alla Festa Nazionale dell’Unità, dove almeno cento manifestanti dei collettivi seguiti da alcuni precari hanno tentato l’accesso che è stato bloccato dagli agenti. Ciò ha provocato degli scontri con la polizia. Qualcuno che ha vedute diverse dal governo, pacificamente è riuscito ad accedervi e fischiare il premier e segretario del Partito Democratico Matteo Renzi che ha risposto che non saranno certo tre fischi a spaventarlo. Durante il comizio le contestazioni maggiori sono state riservate alla riforma della Scuola. In risposta il presidente del Consiglio ha detto che “possiamo discutere nel merito, nel ddl la Buona scuola ci sono molte cose che si possono cambiare. Non credo che la proposta del governo sia prendere o lasciare: si può parlare. Ma non lasceremo la scuola soltanto in mano a chi urla. La scuola non è solo di quelli organizzati, è delle famiglie”. “So che ci sono persone che mi vogliono contestare sulla scuola e sono pronto a incontrare chiunque ma libertà è rispondere con un sorriso a chi contesta e dire che non ci facciamo certo spaventare da tre fischi: abbiamo il compito di cambiare l’Italia e la cambieremo, di non mollare e non molleremo”.

Renzi: “L’investimento maggiore è stato fatto sulla scuola”
“Sulla scuola – sottolinea il premier – abbiamo fatto l’investimento più grande: tre miliardi. Vogliamo discutere chi bisogna assumere? Parliamone ma non consentiremo a nessuno di negare la realtà. Se il ddl la buona scuola passa 100mila insegnanti entreranno, se non passa continuerete a fischiare. Questa è la differenza”. Riuscire a completare “le riforme è il compito del Pd tutto insieme: un partito che sa discutere al proprio interno ma che si riconosce come una comunità che va avanti insieme e anche se su alcune cose non la pensiamo allo stesso modo ci confrontiamo litighiamo un po’ ma poi andiamo avanti tutti insieme”, ha concluso Matteo Renzi.

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