Riforma della scuola, il ministro Giannini spiega il suo piano
Il ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Stefania Giannini, ha voluto spiegare le ragioni che hanno portato il governo alla scelta di passare da decreto a disegno di legge per la riforma della scuola. La decisione è maturata con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ma entrambi tengono ad assicurare che le assunzioni dei precari previste per settembre 2015 non slitteranno anche perché il bottino che serve per tale operazione è già messo da parte. La riforma, sotto forma di ddl, sarà esaminata dal prossimo Consiglio dei ministri, convocato per il 10 marzo. La Giannini ha sottolineato che la grande scommessa è quella di investire sulla scuola come lo strumento di crescita del Paese; la crescita, tiene ancora a precisare, non la fanno i dati dell’Istat, la crescita la fa la scommessa sulla scuola. «I controsoffitti sono il punto gracile di scuole molto spesso costruite tra gli anni sessanta e settanta, con criteri meno sicuri di come si dovrebbe. È un punto che richiederà qualche mese, ma vale la pena affrontare anche questa fatica», ha detto inoltre il ministro. Con il premier si sono riuniti ieri mattina per un lungo confronto ed entrambi sono arrivati al punto che non si tratta di una riforma che assume precari, «lo è anche, ma non è questo il punto qualificante; questa è una riforma che dà un progetto educativo nuovo alla scuola».
Il presidente Renzi, interpellato sull’argomento ha detto che «c’è un miliardino di euro messo da parte appositamente per questo che diventano 3 miliardi nel 2016», inoltre «ci sono le condizioni per le quali il Parlamento, in un arco di tempo sufficiente ad esaminare tutte le questioni, ma non biblico, possa legiferare senza la necessaria richiesta di strumenti d’urgenza».