Riforme costituzionali, Sen. Lo Giudice (Pd): “Il referendum può trasformarsi in una divisione”
“Sul referendum di ottobre il Pd avrà un atteggiamento esattamente opposto a quello di domenica sulle trivelle”, è quanto afferma Lo Giudice del Partito Democratico. “Secondo me è sempre meglio che i partiti invitino i cittadini a votare, nel caso del referendum lasciando libertà di voto”
Sergio Lo Giudice, Senatore del Pd, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Sulle riforme costituzionali ha detto: “Il mio interlocutore principale è il segretario del mio partito più che il capo del governo. Noi siamo arrivati all’appuntamento del voto finale sulle riforme con un voto quasi unanime del Pd. C’è stato solo un deputato alla Camera che non ha partecipato. Tutte le anime hanno sostenuto questo progetto, dopo che si trovata una quadra rispetto alle proposte di modifica presentate da una parte del Pd, anche se non tutte. Quello che noi abbiamo detto è: ragioniamo assieme su come arrivare all’appuntamento del referendum di ottobre. Temiamo che si arrivi al voto sul referendum con un plebiscito che divida chi sostiene le ragioni del referendum e chi non le sostiene e che segni questi confini anche a livello politico. Ci sono sia nel Pd che fuori, tante persone perbene, un pezzo della sinistra italiana, le associazioni, i sindacati che saranno per il no. E invece ci sono i verdiniani e pezzi di FI che voteranno sì. Trasformare questa divisione per il sì e per il no nella grande divisione politica che sposta il baricentro delle alleanze del Pd da sinistra verso destra non ci piacerebbe per niente”.
“Sul referendum di ottobre – ha spiegato Lo Giudice – il Pd avrà un atteggiamento esattamente opposto a quello di domenica sulle trivelle. Chiamerà i cittadini a votare. E comunque non è previsto nessun quorum da raggiungere. Tra poche settimane noi dovremo chiamare i nostri elettori alle amministrative e il timore che si verifichi una scarsissima affluenza al voto è forte. Secondo me è sempre meglio che i partiti invitino i cittadini a votare, nel caso del referendum lasciando libertà di voto. Nel contesto del referendum sulle trivelle credo che sarebbe stato più saggio dire ai componenti del partito di decidere ognuno secondo le proprie convinzioni”.