Roma, Salvini: “Solo un mese fa Berlusconi diceva che Marchini non era da votare”
“Solo un mese fa Berlusconi diceva che Marchini non era da votare e aggiungeva che chi votava Marchini faceva un favore alla sinistra. Ora, cambiare idea è legittimo, ma quando c’è in ballo un comune come Roma passare di palo in frasca non mi pare utile”, sottolinea Salvini sulla scelta dell’ex premier di virare su Alfio Marchini
Matteo Salvini, leader della Lega ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del format ECG Regione, parlando di elezioni a Roma, del candidato Alfio Marchini e della scelta di Silvio Berlusconi di appoggiarlo, ha dichiarato che “al di là delle chiacchiere televisive ci sono i cittadini, che anche a Roma ci dicono andate avanti. Dicono che gli serve un po’ di pulizia, un po’ di idee chiare, un po’ di coraggio, un po’ di ruspa. Berlusconi ha detto a me e ai romani per un mese che Bertolaso era un genio e che chi non lo voleva era un folle capriccioso. Poi l’ha messo in cantina, evidentemente così genio non era, ed ha scelto Marchini. Solo un mese fa Berlusconi diceva che Marchini non era da votare e aggiungeva che chi votava Marchini faceva un favore alla sinistra. Ora, cambiare idea è legittimo, ma quando c’è in ballo un comune come Roma passare di palo in frasca non mi pare utile”.
Salvini commenta i sondaggi su Roma
“Marchini è improvvisamente cresciuto nei sondaggi? I sondaggi evidentemente vengono da qualcuno commissionati e pagati. Non ci azzeccano mai. Guardiamo anche all’estero, in Austria le elezioni sono andate come sono andate, ha vinto il partito alleato della Lega che secondo i sondaggi non doveva arrivare neanche secondo. Secondo i sondaggisti, poi, Trump non doveva arrivare nemmeno a Natale. I sondaggi io li faccio in strada, quando ogni settimana vengo a Roma per lavoro, ascoltando le persone, i taxisti, i vigili, gli studenti, gli operai, i poliziotti, che mi dicono di non mollare con la Meloni, perché è la candidata giusta. Rinnovo la mia convinzione, Marchini prenderà la metà dei voti rispetto a Meloni e al ballottaggio andranno Meloni e Raggi. A quel punto sarà Berlusconi a dover scegliere cosa fare o cosa non fare, sperando che abbia una sola idea al giorno. Io ho tanti difetti, però quando mi metto una cosa in testa vado fino in fondo”.