Pubblicato il 6 Maggio 2015

Sciopero del 5 maggio, in piazza contro la ‘Buona scuola’ di Renzi

Sciopero del 5 maggio, in piazza contro la 'Buona scuola' di Renzi

Per lo sciopero del 5 maggio contro il disegno di legge della ‘buona scuola’ del Governo Renzi, le piazze erano strapiene di studenti, precari e docenti di ruolo. Manifestazioni pacifiche in tutta l’Italia che alla fine hanno portato all’apertura al dialogo da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi che si è detto di voler ascoltare la protesta, precisando però che senza le riforma il paese non può cambiare. Secondo alcuni sindacati si è trattato dello sciopero generale più grande di sempre. I manifestanti sono scesi in sette diverse città con Milano e Roma che hanno visto il numero maggiore di partecipanti. La riforma della scuola, la ‘buona scuola’, dovrebbe arrivare in aula per essere approvata, il prossimo 14 maggio. Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini ha detto di rispettare lo sciopero “ma rispetto per il governo che fa il suo lavoro, propone un progetto educativo molto innovativo e rispetto per il Parlamento che è il portatore delle istanze di cambiamento del provvedimento stesso. Il precariato in Italia è arrivato alla punta massima del 18%, anzi, a voler essere precisi, al 17,9% nel 2007. Da quel momento c’è stata una stabilizzazione di questo dato. Noi con questo ddl portiamo il precariato alle sua dimensione fisiologica, che è il 2,5%, cioè togliamo quella fetta di instabilità che ha impedito alla scuola italiana di fare sempre una programmazione incidendo violentemente sulla vita di tante persone”, ha concluso il Ministro.

Camusso: “Legge che vale solo per quelli che hanno condizioni agiate”
Per il segretario della Cgil, Susanna Camusso, durante il corteo di Roma, con questa legge la scuola viene trasformata “in una scuola che vale solo per quelli che hanno condizioni agiate, mentre invece il grande tema è quello di una scuola pubblica che contrasti la dispersione”.

Leggi anche: