Spazio: gli UFO provengono dai buchi neri
L’italiano Francesco Tombesi, astrofisico e ricercatore della NASA, ha scoperto un fenomeno fondamentale alla risoluzione dell’origine degli UFO. Quest’ultimi che si originano dai uchi neri supermassicci, non sono come molti penseranno ‘oggetti volanti non identificati’, UFO in questo caso è l’acronimo di ‘Ultra Fast Outflows‘ (flussi di materia ultraveloci). Tombesi, insieme a Massimo Cappi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica ha esaminato gli UFO attraverso il satellite XMM-Newton dell’ESA conducendo analisi su 42 galassie vicine: “Siamo riusciti a individuare grandi quantità di materiale che viene espulso a velocità altissime, di circa il 10 percento della luce, dal disco di accrescimento intorno ai buchi neri supermassicci nel centro di queste galassie. Data la loro estrema velocità, questi getti sono stati chiamati in inglese Ultra-Fast Outflows (UFO). La quantità di materiale espulsa è comparabile a quella effettivamente accresciuta dal buco nero, e questi UFO sono abbastanza potenti da poter avere effetti su grandi scale all’interno della galassia ospite e di influenzarne anche l’evoluzione“.
In pratica gli esperimenti hanno dimostrato, come si legge dall’ANSA, “che più il numero e la velocità delle stelle presenti nel rigonfiamento centrale delle galassie è elevato, più i buchi neri in esse ospitati sono massicci e hanno un ruolo nell’evoluzione delle galassie che li ospitano”.