Le nuove disposizioni mirano a mantenere un equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e le dinamiche di un mercato del lavoro in evoluzione.
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha recentemente annunciato una serie di aggiornamenti molto importanti per il 2024. I cambiamenti riguarderanno alcune tra le misure assistenziali più diffuse tra la popolazione, come NASpI e Cassa integrazione. Queste modifiche, cruciali per la vita di milioni di lavoratori italiani, sono un adeguamento fondamentale in risposta all’inflazione e sono tese a garantire sostegno e sicurezza in un panorama economico in continuo mutamento.
Il fulcro di queste novità risiede nell’aggiornamento dei massimali e degli importi relativi agli ammortizzatori sociali, che includono la cassa integrazione in tutte le sue forme (CIGO, CIGS, CISOA), la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI), il Dis-Coll (per i collaboratori con partita IVA), e altre forme di sostegno come l’indennità di disoccupazione agricola e il Fondo di Credito. L’INPS ha comunicato che questi aggiornamenti seguono la rivalutazione del 5,4% stabilita dall’Istat per far fronte all’aumento del costo della vita.
Arriva un’ondata di aggiornamenti da parte dell’INPS per il 2024
Per chi è alla ricerca di informazioni chiare e dettagliate, le nuove tabelle pubblicate nell’ambito della circolare 25/2024 dell’INPS sono sicuramente il punto di riferimento più importante. Contengono tutte le cifre aggiornate, offrendo una panoramica completa sui vari sostegni disponibili per il 2024.
Entrando nel dettaglio, la NASpI, percepita dalla maggior parte dei lavoratori dipendenti che perdono il lavoro, vede un incremento nell’importo massimo raggiungibile nel 2024, fissato a 1.550,42 euro. Questo adeguamento considera una base di calcolo che prende in esame il 75% della retribuzione imponibile media degli ultimi quattro anni.
Per quanto riguarda l’integrazione salariale, anche il trattamento di cassa integrazione ordinaria (CIG) vede un aumento significativo, passando a 1.391,89 euro lordi. Questo rappresenta una misura di supporto vitale per i dipendenti colpiti da sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa, assicurando fino all’80% dell’ultimo stipendio.
Altrettanto importante è l’aggiornamento per i lavoratori autonomi, con l’ISCRO che offre un’indennità di disoccupazione adeguata ai redditi più bassi, garantendo un minimo di 250 euro e un massimo di 800 euro. Una novità che riconosce le sfide uniche affrontate da questa categoria di lavoratori.
Inoltre, il governo pone l’attenzione anche ai lavori socialmente utili (LSU), con un’indennità che ora può arrivare fino a 691,89 euro, e ai vari fondi di credito e cooperazione, che vedono un incremento basato sull’inflazione, offrendo sostegni aggiuntivi in situazioni di emergenza o per la riscossione tributi.
