Domanda Adi respinta: cosa bisogna fare Domanda Adi respinta: cosa bisogna fare

Assegno di Inclusione, bocciate la maggior parte delle richieste: ecco come risolvere il problema

Come comportarsi qualora la propria domanda per ottenere l’ADI sia stata respinta dal’Inps? Le possibili procedure risolutive.

Non sono giorni facili per chi, nelle scorse settimane, ha inviato la propria domanda per poter ricevere l’Assegno di Inclusione. L’Inps ha infatti respinto oltre il 26% delle richieste pari a 117.461 su un totale di 446.256 presentate.

Domanda Adi respinta: cosa bisogna fare
Assegno di Inclusione, come comportarsi se l’inps ha respinto la domanda (newspage.it)

In alcuni casi, purtroppo, non vi sarà di fatto la possibilità di accedere alla nuova misura di sostegno economico che il Governo ha introdotto nel 2023 con apposito Decreto Legge. Per altri, però, non tutto è perduto e vi è ancora la possibilità, conoscendo le ragioni che hanno portato l’Istituto a respingere la domanda, di cambiare le cose ed essere inseriti nell’elenco dei beneficiari.

Assegno di Inclusione e domanda respinta, come fare?

Ricordiamo che i primi pagamenti dell’Assegno di Inclusione erano attesi in data 26 gennaio ma purtroppo per molti è arrivata una cattiva sorpresa. Quello che occorre fare per non vedere sfumare la possibilità di ricevere il contributo economico mensile è verificare la specifica motivazione legata al respingimento della richieste per capire se vi sia la possibilità di apportare correzioni o modifiche. Una tra le ragioni principali di rigetto è legata all’esito “negativo sopra soglia su Dsu” ma anche all’omessa dichiarazione dell’attività lavorativa e al superamento delle soglie di reddito. Questo ha generato molto malcontento in coloro che fino al 2023 ricevevano il Reddito di Cittadinanza ed ora si vedono negare la possibilità di beneficiare del nuovo contributo.

assegno inclusione cosa fare
Come comportarsi in caso di domani dell’assegno d’inclusione respinta (newspage.it)

I requisiti richiesti sono la presenza di un minore, un membro con disabilità o un over 60 nel nucleo familiare. Occorre inoltre essere in condizione di svantaggio ed inseriti in un programma, certificato dalla PA, di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali e avere un Isee inferiore a 9.360 con reddito inferiore a 6000 (o 7560 per specifici nuclei familiari) euro l’anno. I controlli dell’Inps riguardano diversi aspetti e su alcuni di essi è possibile fare interventi successivi qualora siano stati omessi dati o inserite informazioni errate.

Nel caso di vizi nella domanda legati ai dati anagrafici, ad esempio, correggere gli errori può portare alla risoluzione del problema. Stessa cosa nel caso di errori riguardanti la residenza comunicata nella Dsu anche se in questo caso si dovrà predisporre una nuova Dsu con dati corretti. La domanda può essere respinta anche in caso di ‘assenza di beneficiari nel nucleo’ in caso di anomalie riguardanti la sua composizione. Anche in questo caso tutto fa capo alla Dsu ed è necessario verificare se siano presenti errori in quel documento che si sono poi tradotti in un respingimento da parte dell’Inps.

Attenzione inoltre ai limiti Isee, in particolare per chi percepiva il RdC. Nella nuova misura infatti, nel parametro della scala di equivalenza non sono considerati i componenti maggiorenni occupabili

 

Impostazioni privacy