Doni spesso del denaro? Fai attenzione a quello che fai, non è così semplice come sembra: ecco che cosa non devi sottovalutare.
Capita spesso di donare del denaro in un momento di bisogno, magari ad un amico che sta passando un brutto periodo, oppure ad un nostro familiare che non arriva a fine mese. Ci sono tante situazioni da tenere in conto e sono tutte diverse fra loro. Quindi non è possibile ignorare queste circostanze fintanto che lo sappiamo. Ma se tendi a donare spesso, o ad intestare degli immobili, forse c’è qualcosa che devi sapere.
Innanzitutto la donazione dovrà essere sempre tracciabile. Questo perché ci evita un controllo fiscale di tipo induttivo, ossia tramite un redditometro in pratica. Se arrivassimo ad acquistare un bene immobile di un certo valore (come un auto o una moto), il denaro speso non potrà essere “invisibile”. La causale di questa donazione indicherà per l’appunto il termine “regalo” o sinonimi, così da togliere ogni dubbio al riguardo.
Fai spesso donazioni o le ricevi? Attento a queste regole: non devono essere dimenticate
Se la donazione sul conto non proviene da un reddito imponibile, è possibile che il fisco controlli la lista movimenti. Se il denaro che è stato inviato non è una cifra troppo alta, sarà bene specificarlo con un atto scritto (assieme alla data di ricevimento). L’atto dovrà essere registrato o autenticato dal notaio, in modo tale da evitare dei problemi in futuro. Ovviamente non è una situazione che capita così spesso.
Ma c’è un’altra regola da tenere in conto. Chi riceve una donazione è tenuto perfino ad un obbligo. Parliamo della possibilità di versare gli alimenti in caso il donante si trovasse in condizioni economiche disagiate. Si tratta di situazioni così drastiche da mettere a rischio la sua stessa sopravvivenza. Di solito accade ad un anziano, ad un malato o a qualcuno privo di reddito (o capacità lavorativa). Gli alimenti rappresentano lo stresso indispensabile per vivere, il che è ben diverso dal mantenimento.
Non bisogna dimenticarsi nemmeno degli eredi del donante. Se quest’ultimo dovesse diseredare la moglie o i figli, loro avrebbero un decennio di tempo per agire contro il donatario. Potranno chiedere la restituzione di quanto ricevuto in donazione. A questo punto chi ha donato sarà tenuto a restituire il bene, oppure la stessa quantità di valore in denaro.
