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Crolla fragorosamente la sicurezza online: 26 miliardi di dati rubati nel data breach più grande di sempre

Nuovo allarme per la sicurezza online. Sono stati rubati oltre 26 miliardi di dati, è il data breach più grande di sempre.

Il tema legato alla sicurezza online continua a tenere banco e si fa sempre più importante, soprattutto per coloro che sono soliti navigare ogni giorno in rete e scambiano migliaia di dati con i server. Avere una buona consapevolezza di quello che si sta facendo e dei rischi a cui si va incontro è fondamentale per evitare conseguenze gravi nel breve e nel lungo termine.

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Allarme per la sicurezza online, sono stati rubati questi dati – Newspage.it

Ci sono però momenti e contesti nei quali non è possibile fare nulla a livello di singolo, ma bisogna solo sperare che le mosse messe in atto da hacker e cybercriminali non portino ai risultati pensati. È quanto successo nelle scorse ore, con quello che già oggi viene definito il data breach più grande di sempre. Pensate che, secondo i primi numeri emersi, ad essere rubati sono stati oltre 26 miliardi di dati.

Sicurezza online: 26 miliardi di dati rubati, cos’è successo

Un attacco su larghissima scala e che fa temere per la sicurezza online. Secondo quanto spiegato dalla società di cybersicurezza Cybernews, infatti, nelle scorse ore oltre 100 miliardi di dati sarebbero stati trafugati da alcuni hacker e cybercriminali. E sono 22 i marchi interessati, tra cui figurano anche alcuni colossi come LinkedIn e Adobe. Come anticipato, si tratta del data breach più grande di sempre.

Furto dati, cos'è successo a livello mondiale con questo nuovo data breach
Nuovo furto di dati, è il data breach più grande di sempre – Newspage.it

Probabilmente la maggior parte della popolazione è stata colpita” ha spiegato il responsabile della società Mantas Sasnauskas. All’interno di questo enorme database di informazioni trafugate, dovrebbero figurare anche nomi utente e password. Che renderanno dunque le vittime molto più vulnerabili a possibili mosse pericolose come il credential stuffing. Ossia l’utilizzo delle informazioni per compromettere account su più servizi.

C’è però anche un lato “positivo” della medaglia, se così si può definire. Secondo quanto si legge, infatti, pare che stiamo aumentando le persone che si sono affidate già da oggi a servizi per la sicurezza informatica. E ne hanno parlato aziende importanti come CrowdStrike Holding Inc. e Zscaler Inc. Se state cercando modi per proteggervi e non volete far sì che i vostri dati finiscano nelle mani dei malintenzionati, il consiglio è di scaricare un buon antivirus e di utilizzare una VPN. Oltre ad essere sicuri di cambiare tempestivamente le password e di attivare l’autenticazione a due fattori quando possibile.

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