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Ebbene sì, tradire i partner può essere legale: la legge ‘perdona’ in questi casi

Scopri come la legge ‘perdona’ il tradimento: ecco quando è legale tradire il partner senza conseguenze legali.

La strada del tradimento, benché non segnata da sanzioni legali dirette, è comunque un percorso delicato all’interno del tessuto del matrimonio, regolato dal nostro Codice Civile. L’articolo 143 del suddetto Codice pone l’accento sulla fedeltà come un pilastro fondamentale del vincolo coniugale.

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Legge e amore: quando il tradimento non è un reato – newpage.it

Tuttavia, sorprendentemente, tradire non conduce automaticamente a conseguenze economiche, ma piuttosto a due decadenze, note come “addebito”: la perdita della possibilità di richiedere l’assegno di mantenimento durante una separazione o divorzio e la rinuncia ai diritti ereditari nei confronti del coniuge durante il periodo che precede il divorzio, mentre con il divorzio stesso, la situazione cambia drasticamente, non essendo più legittimo erede l’uno dell’altro.

Ma c’è una sottile sfumatura: il tradimento, in alcune circostanze, è tollerato dalla legge senza scatenare tali decadenze. Questo significa che il coniuge infedele potrebbe comunque godere di sostegno finanziario e partecipare alla successione dell’ex partner.

Quando il tradimento non è punibile

Ecco alcune situazioni in cui il tradimento non comporta l’addebito e quindi non è punibile legalmente, aprendo la strada a richieste di mantenimento.

Quando il tradimento è ammesso
Quando il tradimento non è punibile per legge – newpage.it
  • Precedente crisi coniugale: se il tradimento è stato una conseguenza, non la causa, della rottura del matrimonio, allora non si applica l’addebito. Ad esempio, se il matrimonio già zoppicava per altre ragioni prima dell’infedeltà, e i coniugi avevano già ammesso di non amarsi più.
  • Vessazioni: se il tradimento è la diretta conseguenza di violenze fisiche o psicologiche che rendono la convivenza insostenibile, non viene addebitato. È necessario che vi sia una stretta relazione temporale tra le violenze e l’infedeltà.
  • Precedente tradimento: se il tradimento è una risposta a un tradimento precedente, non comporta l’addebito. È il primo tradimento a causare la crisi coniugale, dunque il coniuge che tradisce per primo non può rivendicare l’assegno di mantenimento.
  • Abbandono della casa coniugale: lasciare la casa coniugale senza intenzione di ritornare non comporta automaticamente l’addebito se si intrattiene una relazione extraconiugale.
  • Separazione di fatto: prima della separazione ufficiale, i coniugi possono separarsi di fatto e intraprendere vite autonome, senza addebito se si ha una relazione parallela durante questa fase.

In sintesi, il tradimento non viene sanzionato legalmente se è la conseguenza di una crisi preesistente. Tuttavia, in circostanze eccezionali, il tradimento può comportare risarcimento del danno se mina gravemente la reputazione del coniuge.

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