Decadenza, sospensione e riduzione NASpI Decadenza, sospensione e riduzione NASpI

Pugno duro sulla NASPI: cancellata in tutti questi casi

La NASpI è un concreto supporto al reddito, ma è bene sapere quali condizioni decade il diritto dell’assegno.

Dal 1° maggio 2015, l’INPS ha introdotto una nuova misura al sostegno dei lavoratori che perdono il lavoro in maniera involontaria. Questo supporto mensile ha una durata massima di due anni, dove il disoccupato ha la possibilità di cercare una nuova occupazione con la copertura economica di cui necessita. Tuttavia, non tutti coloro che perdono il lavoro possono accedere a questa prestazione e, in altri casi, l’assegno può decadere durante il periodo di fruizione.

Decadenza, sospensione e riduzione NASpI
Decadenza, sospensione e riduzione NASpI (credit: ANSA) – (newspage.it)

Come accennato, il diritto alla Naspi non è automatico e dipende da diversi fattori. Innanzitutto, è necessario aver perso il lavoro in modo involontario. Inoltre, il lavoratore deve soddisfare i requisiti contributivi, avendo versato almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti alla disoccupazione. L’importo massimo mensile della Naspi è fissato a €1.470,99.

Inoltre, è fondamentale presentare la domanda di Naspi entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Durante la fruizione, l’assegno si riduce man mano che passa il tempo, ma è possibile che questo, in determinate condizioni venga anche sospeso o annullato.

NASpI: in quali casi viene sospeso o decurtato l’assegno di disoccupazione

Sebbene il funzionamento di questa indennità sia abbastanza chiaro e lineare, è bene sapere che in alcuni casi specifici può essere ridotto o addirittura sospeso. Questo ovviamente, dipende dalla condizione lavorativa del percettore che può mutare nel periodo di percezione. Visto che è d’obbligo dichiarare qualsiasi reddito da lavoro percepito durante la fruizione dell’assegno, è bene sapere che questo non viene necessariamente sospeso in caso di occupazione. A tal proposito, vi sono casi ben specifici da tenere in considerazione.

NASpI, cancellazione, sospensione e riduzione dell'assegno
NASpI, quando viene sospeso o decurtato l’assegno di disoccupazione – (newspage.it)

Entrando nel dettaglio, la possibilità di ricevere la NASpI dipende dalla durata del rapporto di lavoro e dal reddito annuo del lavoratore. Ecco cosa significa:

  • Reddito superiore a €8.174 e rapporto di lavoro oltre sei mesi: se il lavoratore ha un reddito annuo superiore a €8.174 e ha lavorato per più di sei mesi, perde il diritto alla Naspi (decadenza).
  • Reddito superiore a €8.174 e rapporto di lavoro fino a sei mesi: nel caso in cui il reddito supera €8.174 e il rapporto di lavoro è inferiore a sei mesi, la Naspi viene sospesa durante il periodo di lavoro.
  • Reddito pari o inferiore a €8.174: se il reddito è pari o inferiore a €8.174, il lavoratore può mantenere la Naspi in misura ridotta se si comunica entro 30 giorni dall’inizio dell’attività il reddito annuo previsto ed il nuovo datore di lavoro è diverso da quello con cui è cessato il rapporto precedente che ha generato il diritto alla NASpI.

In parole semplici, se hai un reddito annuo superiore a €8.174, la Naspi può decadere se il rapporto di lavoro supera sei mesi. Se il rapporto è inferiore a sei mesi, viene sospesa. Se il reddito è pari o inferiore a €8.174, puoi mantenere la Naspi in misura ridotta se rispetti le condizioni sopra indicate.

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