L’assegno di inclusione ha sostituito il Reddito di cittadinanza, ma questa misura non sembra convincere pienamente il Nord. La spiegazione della Saraceno a ‘Il Fatto Quotidiano’.
Ormai da qualche settimana l’assegno di inclusione ha preso ufficialmente il via in Italia. La misura è stata fortemente voluta dal governo per sostituire il reddito di cittadinanza e la speranza da parte della maggioranza è quella di riuscire ad aiutare i cittadini in difficoltà dal punto di vista economico.
Ma si tratta di una misura che non sembra pienamente convincere il Nord. Secondo quanto riferito da Il Fatto Quotidiano, l’assegno di inclusione attualmente registra solo un 11% di beneficiari al Meridione mentre il reddito di cittadinanza raggiungeva il 20%. Un calo che per Chiara Saraceno, presidente del nucleo di valutazione del Rdc, aveva previsto.
L’assegno di inclusione non spopola al Nord, la spiegazione della Saraceno
Al quotidiano italiano la Saraceno spiega il perché di questo calo. La sociologa sottolinea come “le condizioni di accesso sono molto più stringenti dal punto di vista economico e sul piano della configurazione della famiglia e ho il sospetto che molte famiglie beneficiare del Nord erano senza figli“.
Tutte cose che sembrano aver portato a questa frenata anche se si tratta di ipotesi che dovrà essere confermata nei prossimi giorni. Naturalmente non è da escludere che nei prossimi giorni ci possa essere una nuova accelerata, ma un quadro molto più chiaro lo si avrà solo in futuro visto che stiamo parlando di una misura partita da poco.
L’assegno di inclusione dilaga al Sud
Se al Nord l’assegno di inclusione fatica a cambiare passo, al Sud i numeri sono molto simili a quelli registrati con il reddito di cittadinanza. Si tratta di un qualcosa che è partita da poco tempo e per questo motivo non ci resta che aspettare le prossime settimane per avere un quadro più chiaro e capire se alla fine i numeri saranno simili al Rdc oppure assisteremo ad un calo soprattutto in una parte del nostro Paese.