Scienza e soldi: il binomio della felicità. Quanto dovresti guadagnare per essere veramente felice? Scopriamolo insieme alla luce delle ricerche scientifiche più recenti.
Stop press! I soldi hanno ufficialmente sfidato la saggezza popolare, ribaltando il vecchio adagio: “I soldi non danno felicità”. Lo scoop è stato rivelato da uno studio di recente pubblicazione sulla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), guidato da due menti brillanti: il britannico Daniel Kahneman e lo statunitense Matthew Killingsworth. Questa coppia dinamica, partita con idee divergenti, ha scatenato una rivoluzione nel mondo della ricerca psicologica.
Dieci anni fa, Kahneman aveva avanzato l’audace ipotesi che, al di là di un certo livello di reddito, la felicità stagnasse. Ma ecco il colpo di scena. Killingsworth si è unito alla corsa contro il tempo per dimostrare l’opposto. Il loro team, con l’aggiunta della brillante professoressa Barbara Mellers dell’Università Penn, ha tessuto una trama avvincente che ha svelato una verità sorprendente.
Soldi come chiave per la gioia?
Il documento pubblicato dalla National Academy of Sciences svela che i redditi più alti sono inesorabilmente legati a livelli crescenti di gioia. È stata svolta una indagine su 33.000 lavoratori americani coinvolti, muniti di smartphone e pronti a condividere le loro emozioni in tempo reale tramite l’app “Traccia la tua felicità”. I dati raccolti? Un’epica saga di 1,7 milioni di punti di vista individuali, tutti convergenti su una conclusione inattesa: più soldi, più sorrisi.
Ecco la svolta: il denaro è stato designato come il magico incantesimo che conferisce il potere di dominare la propria vita, trasformando i sogni in realtà e le ansie in polvere di stelle. Ma attenzione, c’è un plot twist. Per coloro che languono in un mare di ricchezza, ma naufragano nell’oceano dell’infelicità, il tesoro non risolve tutti i problemi della vita. Per tutti gli altri, i soldi rappresentano la chiave d’oro per accedere alla stanza dei tesori della felicità.
E ora, il dilemma finale: dobbiamo riscrivere il manuale della felicità o accettare che la ricchezza sia davvero la chiave dell’allegria? Per la filosofa e scrittrice Maura Gancitano, la risposta non è nelle stelle, ma in noi stessi: “Non esiste un destino prescrittivo, esistono una serie di variabili possibili, e credo che sia importante che queste ricerche sollevino degli interrogativi, prima di tutto su ciò che intendiamo per felicità, perché non è detto che i criteri per misurarla siano condivisi da tutte le persone”.
