Delitto Sarah Scazzi, legale Michele Misseri: “Tutti liberi al processo in Cassazione”
Sul delitto di Avetrana si è pronunciato l’avvocato La Tanza, legale di Michele Misseri: “Tutti gli imputati potrebbero arrivare liberi al processo in Cassazione”
L’Avvocato Luca La Tanza, legale di Michele Misseri, ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia” condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano ha parlato degli sviluppi del processo sul delitto Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana e per il quale sono stati condannati in primo grado e poi in appello all’ergastolo dalla Corte d’assise di Taranto, la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano con le accuse di concorso in omicidio doloso aggravato. “Io mi sono ritrovato a difendere Michele Misseri – dichiara il legale – quando già si autoaccusava dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi. Al termine del procedimento di primo grado, Misseri è stato condannato a 8 anni per soppressione di cadavere. Io ho garantito a Misseri la difesa strettamente tecnica, nel senso che non faccio nulla per andare contro la sua tesi ma non posso ovviamente neanche dire che è stato lui a commettere l’omicidio. Quindi io lo difendo dall’accusa di soppressione di cadavere. La mia linea difensiva mira a cercare di trasformare il reato da soppressione ad occultamento, che prevede una pena massima di 3 anni, mentre la soppressione di 10 anni”.
Il ricorso in Cassazione
“Dal 1 febbraio sono ripresi a decorrere i termini per la decadenza delle misure cautelari per tutti gli imputati, da Cosima e Sabrina fino a Michele, che scadranno ad ottobre prossimo. Una volta che verranno depositate le motivazioni della sentenza di appello, bisognerà fare le notifiche a tutte le parti. Una volta che tutti avranno le notifiche ci saranno 45 giorni per presentare ricorso in Cassazione. Di conseguenza i ricorsi dovranno essere inviati a Roma e Roma dovrà fare le notifiche per la fissazione per l’udienza. Se si riesce ad avere l’udienza di Cassazione entro ottobre c’è la possibilità di avere la parola fine, ma se non si riesce tutti gli imputati al processo in Cassazione arriveranno liberi”.