Impresentabili, Fava (Antimafia): “Forza Italia dovrà spiegare perché ha candidato Bertolaso”
Il vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia sull’appoggio di Forza Italia a Bertolaso: “Dovranno spiegare perché hanno deciso di candidare Bertolaso nonostante sia al di sotto della soglia stabilita dal Codice di autoregolamentazione”
Claudio Fava, vice presidente della Commissione parlamentare Antimafia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano” su Radio Cusano Campus. Sono una decina i comuni che la Commissione Antimafia ha intenzione di mettere sotto osservazione, tra questi anche Roma. “Nel codice di autoregolamentazione approvato dai partiti all’unanimità, ci sono articoli nei quali si afferma che la Commissione è impegnata a verificare che i candidati rispondano alle condizioni proposte da questo codice. Quindi noi facciamo quello che il Parlamento ci chiede di fare. L’idea che si faccia una valutazione sulle liste a favore di qualcuno e contro qualcun altro è una caricatura di quello che stiamo facendo. La legge Severino prevede che i condannati, anche in primo grado, per una serie di reati, non possono essere candidati. Noi abbiamo proposto un codice di autoregolamentazione che alza l’asticella, rispondendo ad una richiesta di maggiore sensibilità etica da parte delle forze politiche. Questo codice prevede che sia sufficiente il rinvio a giudizio per alcuni reati, perché i partiti si impegnino a non candidare quelle persone. Naturalmente non possiamo escludere nessuno dalle liste, ma è compito nostro segnalare coloro che sono al di sotto di questa soglia. Compito dei partiti è non candidarli”.
“Forza Italia non ha ben capito come funziona il nostro lavoro. E’ Forza Italia che si deve porre il problema di candidare chi è al di sotto di quelle condizioni ostative, non noi. Quando faremo una verifica sulle liste già presentate non potremo non prendere atto che alcuni candidati sono al di sotto di quella soglia. E’ responsabilità dei partiti spiegare perché hanno deciso di candidarli lo stesso. L’esempio più eclatante, poi probabilmente ne salteranno fuori anche altri, è quello di Bertolaso. Lui non è stato rinviato a giudizio soltanto per omicidio colposo, ma anche per corruzione, cioè una delle figure di reato che nel codice è prevista come ostativa. Bertolaso non dovrebbe essere candidato alla luce di questi fatti. Se Forza Italia lo candida se ne assume la responsabilità davanti all’opinione pubblica. Il lavoro di selezione devono farlo i partiti. Non siamo noi a rivelare che un candidato di trova in condizioni ostative, si sa già”.
Impresentabili, Fava sul caso De Luca
“Il livello più alto di responsabilità è in capo agli elettori. Il caso di De Luca è un caso non particolarmente drammatico, nel senso che si tratta di reati gravi ma non di mafia. Ricordo che qualche anno ci furono elezioni in cui candidati dichiarati ineleggibili e cacciati via dai consigli regionali, che si ricandidavano sapendo che non potevano essere eletti, ma solo per una dimostrazione di forza. Il problema non è il signore che si candida pur avendo precedenti penali che impediscono la sua candidatura, ma sono i 5000 cittadini che lo hanno votato e che ritengono che nella selezione del ceto politico debba prevalere un ragionamento sulla forza più che sulla qualità, sulla furbizia più che sulla trasparenza, sul senso di appartenenza e di amicizia più che sull’autonomia politica”.